![jetleg](https://simonacamporesi.it/wp-content/uploads/2014/10/drawing-welcome-to-jetlag-w500-234x300.jpg)
Poi il trombettio di un geko fa scattare in automatico il gioco scaramantico che facevi sempre fino a due mesi fa: conti i versi, sperando che arrivino a 7 così ti porterà fortuna.
L’illusione dura pero’ solo il tempo di uno sbadiglio, perché mentre il sonno tarda ad arrivare, la mente comincia ad affollarsi di pensieri, ricordi, volti di persone.
Staranno bene? ti preoccupi. Che staranno facendo? Poi, immancabile, la megalomane che c’è in te afferra il microfono: Mi staranno pensando??
Oggi mia madre fa i cappelletti: oddio, i cappelletti.
E tra una settimana ci sarà il Gatti Day con tutti gli amici: oddio, non sono mai mancata a un Gatti Day.
… Ma che ci faccio qui??!
![](https://simonacamporesi.it/wp-content/uploads/2014/10/DSCF4170-3-1024x669.jpg)
Souvenir fotografico dalla Romagna: salame e piadina coi ciccioli.
Ti senti persa. Ti senti anni luce da casa.
Per un momento vieni presa dal panico, se non accendi il pc per cercare un volo di rientro anticipato è solo per una questione di orgoglio.
Poi un nome ti torna in mente all’improvviso. Il battito rallenta impercettibilmente, i muscoli cardiaci e della gola si rilassano un po’, gli angoli della bocca si arricciano all’insù. Sorridi di te, anzi no, ridi proprio, perché ogni volta ti frega come fosse la prima.
Jet lag mentale… ti conosco mascherina!!
Il fratello sconosciuto del jet lag: il jet lag mentale
![Nok Air: una delle tante compagnie aeree low cost thailandesi.](https://simonacamporesi.it/wp-content/uploads/2014/10/DSCF4553-1-1-1024x671.jpg)
Nok Air: una delle tante compagnie aeree low cost thailandesi.
Un consanguineo che vive talmente di luce riflessa da farla rimbalzare via e rimanere nell’oscurità.
Che cos’è il jet lag mentale
![Io in un disegno di Alice Poli (e lei nemmeno lo sapeva).](https://simonacamporesi.it/wp-content/uploads/2014/10/la-foto-2-207x300.jpg)
Io in un disegno di Alice Poli
(e lei nemmeno lo sapeva).
Quello che ci prendiamo la libertà di definire “jet lag mentale” null’altro è che la sindrome di chi viene e di chi va.
È una sorta di bolla di sapone, che offusca e imprigiona in una Terra di Mezzo, in un limbo di tempo che non è più passato e non è ancora futuro, e soprattutto non è presente. Non siamo più a casa (qualunque essa fosse) e non siamo ancora nella nostra nuova dimora. Siamo apolidi. Siamo fantasmi vaganti.
I sintomi possono essere numerosi e variegati, tra cui spiccano:
• Senso di straniamento spazio-temporale.
• Incapacità di distogliere l’attenzione da un pensiero fisso: ho fatto una cazzata.
• Sospiri improvvisi e decontestualizzati.
• Sonni disturbati da sogni vividi e gocciolanti lacrime di nostalgia.
• Sensi tesi a percepire suoni, odori, scorci lasciati dietro le spalle.
I sintomi durano normalmente da alcuni giorni a qualche settimana, ma in personaggi di particolare recidività, romanticismo o propensione ad accucciarsi in ciò che è stato possono perdurare anche un mese o più.
Come si previene il jet lag mentale
1. Chiudi gli anelli aperti
2. Rendi netto il passaggio da un luogo all’altro
![Anche accettare l'invito di un gruppo di perfetti sconosciuti puo' essere un modo di creare uno spartiacque tra prima e dopo.(Eugenio Bennato in concerto a Bangkok, il giorno dopo il mio arrivo).](https://simonacamporesi.it/wp-content/uploads/2014/10/IMG_1108-x1-1024x622.jpg)
Anche accettare l’invito di un gruppo di perfetti sconosciuti puo’ essere un modo di creare uno spartiacque tra prima e dopo.(Eugenio Bennato in concerto a Bangkok, il giorno dopo il mio arrivo).
3. Evita i drammi
Come si cura il jet lag mentale
![Hai presente un puntino nel contesto di un dipinto aborigeno? Ecco cosa sei tu, cosa sono io, cosa siamo tutti noi.](https://simonacamporesi.it/wp-content/uploads/2014/10/P7070378-3-1024x727.jpg)
Hai presente un puntino nel contesto di un dipinto aborigeno? Ecco cosa sei tu, cosa sono io, cosa siamo tutti noi.
Il jet lag mentale è come la morte: non si cura.
Una delle più grandi, dolorose e liberatorie intuizioni di cui l’uomo divenuto adulto può fregiarsi è che siamo esseri divini, ma non siamo Dio. Siamo della stessa sostanza dei sogni, siamo energia, esattamente come le foglie, le coccinelle, i sassi e le costellazioni, siamo personaggi in cerca d’autore che si scoprono a un certo punto essi stessi autori. Ma al contempo siamo parte di un mistero globale, il cui progetto totale ci sfugge, e per fortuna, aggiungerei, altrimenti sai che noia?
E i misteri globali più che capiti vanno seguiti.
Questo non significa affatto che siamo impotenti di fronte a un fato che tiene le redini del mondo, ma solo che siamo un puntino di pennello all’interno di un disegno gigante che tutto riguarda e tutto permea. C’è un mistero oltre le nostre spalle e la nostra vita cosciente che ha una logica e un tempo tutti suoi e ai quali non resta che accordarsi.
Perciò: abbi pazienza. Non pretendere che tutto passi all’istante. I dubbi, i fraintendimenti, gli spaesamenti, le paure fanno parte del percorso. Di più: sono indispensabili. E quando passeranno (forse) o quantomeno si attenueranno (questo di sicuro) ti scoprirai molto più capace di calarti nel presente di quanto avresti ottenuto buttandotici a pesce e fingendo di non vedere il passato. E potrai goderti la tua nuova vita così come merita.
In fondo ormai dovresti averlo imparato che se esiste un modo per fare passare qualcosa più in fretta è prestargli attenzione. Ignorarlo, invece, non farà che tenerlo in vita.