“… the sites have been destroyed. At Barrett Drive, near the casino, the road cuts through the Caterpillar. When I saw that I stood and cried. Not just the tears coming out of our eyes. Our stomach cried”. (Doris Stuart 1994)
Quando nella biblioteca di Alice Springs, Northern Territory, sfogliando un libro sulle origini della cittadina dove riposo le mie ossa da quasi tre settimane ho letto questa frase mi sono sentita male.
Per la cronaca, attualmente sono una delle tante kitchen hand del Casinò di Alice Springs (in Italia è più saggio porre l’accento sulla “o”) e Barrett Drive è la lunga strada polverosa che percorro per arrivare al lavoro. Una strada disseminata di aborigeni.
Camminavo sul Sacro Percorso dei Bruchi e non lo sapevo. Calpestavo il millenario percorso degli Antichi e non lo sapevo.
Certo che non lo sapevo, nessuno ne sa niente qui e se sa finge di non ricordare aiutato da una lastra di cemento che ha seppellito per sempre il canto dei Caterpillar…
Il canto iniziò agli albori, durante il Dreamtime, quando la terra e l’acqua si aprirono svelando gli Antichi e accogliendo i loro passi lungo la crosta terrestre. Viaggiando, gli Antichi nominarono cose animali e paesaggi dando loro vita. Fu così che nacquero i fiumi e le colline, gli uccelli e i pesci, gli uomini e le città.
Perciò non credeteci quando vi dicono che Alice Springs è nata nel 1871, perché Mparntwe (1) esiste da sempre. A forgiarla furono cani selvaggi, canguri, euro (2) e soprattutto tre differenti specie di Caterpillar – Utnerrengetye, Ntyarlke e Yeperenye – confluiti qui da strade diverse.
Partiti da Emily Gap, Eastern Mac Donnell Ranges, dove il loro passaggio è attualmente conservato in rosso e in bianco lungo le pareti della gola, i Caterpillar giunsero nella zona di Alice desiderosi di riposarsi un po’ dal lungo peregrinare, ma prima di poterlo fare dovettero fronteggiare i temutissimi stinky beetle men. Con nostra immensa gioia (3), i Caterpillar li sconfissero senza pietà.
Se la sudarono Alice Springs, si sudarono ogni zolla di terra e ogni roccia, e adesso di quella battaglia, di tutta quella fatica non resta niente.
Perché poco più di vent’anni fa un governo poco paziente e dedito al gioco decise che una strada che consentisse ai nuovi sudditi della Regina di sfogare più velocemente i propri vizi fosse decisamente più utile di quella, antichissima ma invisibile, percorsa decine di migliaia di anni prima da alcuni bruchi nient’affatto graziosi, il cui unico merito riconosciuto rimane quello di avere sconfitto in battaglia l’esercito degli scarafaggi puzzolenti.
(*) Così gli aborigeni locali chiamano Alice Springs.
(**) Canguro tracagnotto dalla lunga coda affusolata.
(***) Letteralmente “uomini scarafaggi puzzolenti”.